IPOTESI ETIMOLOGICHE
Una radice.
7)*Derivazione toponomastica: un toponimo, il nome di un luogo nel quale un individuo o un gruppo famigliare fosse vissuto per lungo tempo e dal quale si fosse poi allontanato per andare a vivere altrove. E’ un cognome che si forma per indicare una provenienza, magari sovrapponendosi e facendo decadere un cognome precedente. Ed i toponimi non mancano: si tratta soprattutto di monti come il monte Zuccone in alta val Taro (PR), che è il toponimo di più probabile origine del nostro cognome in quella zona. E poi tanti altri sulle Apuane e sulle Alpi, come ad esempio lo Zucco (o Cima) di Campione, tra le due Grigne (LC), lo Zucco di Barbesino (LC), 2100 m, nel comune di Barzio, i due monte Zucco in val Brembana (BG) ed in val Serina (BG), il Corno Zuccone in val Taleggio (BG), il monte Zuccone Campelli tra val Brembana (BG), e Valsassina (LC):
Sul toponimo zucco in Valsassina
Zucco indica una montagna piuttosto aspra, almeno da un versante, ed è una errata traduzione dal sök (s come sordo), toponimo generico bergamasco che non ha alcun rapporto con zucca, ma significa ceppo (di albero) cioè qualcosa di duro e di aspro, qui naturalmente riferito alla montagna rocciosa. Nel dialetto lombardo occidentale vi è il corrispondente sciók che diventa sciukún nel suo esagerativo e che venne, ufficialmente ma erroneamente, italianizzato in zuccone, mentre la vera traduzione avrebbe potuto essere ceppone, anche foneticamente non felice.
Ricordo che il toponimo generico zucco non passa a occidente del Lario lecchese, tanto che di esso non vi è alcuna traccia nel triangolo lariano. In realtà, tanto in Valtellina quanto nel Comasco centro-occidentale esiste il toponimo zocca, esagerato in zucún, ma con il significato di foppa, di depressione chiusa (carsica o glaciale o anche no).
Insomma nella Valsassina anche la toponomastica (come d’altronde i cognomi) ci richiama un ambiente tradizionalmente bergamasco (e anche milanese) per i cognomi, in rapporto anche alle facili comunicazioni verso la bergamasca da una parte e alla transumanza vecchio stile nel basso milanese dall’atra. Però per indicare un sasso o un blocco roccioso emergente dal terreno, anche di notevoli dimensioni, si usa sass (un esempio lo abbiamo nello stesso toponimo Valsassina) e raramente corna (per esempio Corna del Medale sul Coltignone; dalla bassa germanica kar, roccia) come usano, invece, i bergamaschi e i bresciani. Naturalmente esiste anche corno, come in tutte le Alpi, ma per indicare una montagna dalla forma d’un corno d’animale.
Giuseppe Libertade Nangeroni (1971)
Tratto da “Note geomorfologiche sul territorio montuoso comasco ad oriente del Lario“
ma anche di luoghi di cui sembra non esservi più traccia come ad esempio il fundus Succonianus, il cui reperimento in un documento storico eccezionale, la Tavola Alimentaria Veleiate, mi ha spinto a condurre una ricerca dedicata. Sviluppo questa ipotesi nelle pagine MONTE ZUCCONE e FUNDUS SUCCONIANUS.
8)*Derivazione etnolinguistica: strettamente connessa alla precedente ed in qualche modo presupposto di tutte le altre, indaga sul significato della radice suc-/zuχ- ed apre nuove possibilità ad una derivazione etimologica da etnie e lingue molto antiche come l’etrusco, che potrebbero spiegare l’origine del cognome sempre derivante dalla parola zucca, ma dandole nuovi significati. Sviluppo questa ipotesi nelle pagine ZUΧU, SUCUS, SUCCO e STIPES.
Questi ultimi due casi meritano una trattazione approfondita che cercherò di esporre nelle pagine della sezione RICERCHE.